RECENSIONI – Pulgarcito: Fiaba o Miracolo?
BARBERINO DI MUGELLO – Padre e figlio ripercorrono la narrazione che il primo faceva al secondo, quando era ancora bambino, della fiaba di Perrault “Pollicino”, una storia crudele come lo sono, a ben guardare, molte delle fiabe per i bambini. Il lieto fine fa dimenticare le atrocità della storia: il doppio abbandono dei figli da parte dei genitori, l’uccisione delle proprie figlie da parte dell’Orco che poi se ne ciba, convinto di mangiare Pollicino e i suoi fratelli, cosa di per sé già non troppo edificante. È questo il primo livello della storia presentata questa sera al Corsini, una produzione spagnola di Teatro Paraiso.
Ma ecco il piccolo miracolo del teatro: basta inserire la circostanza che il figlio è in procinto di ricoverare il padre anziano in una casa di riposo, che la storia imbocca un nuovo percorso, un secondo livello, molto più profondo del primo, carico di umanità e di poesia. La fiaba diventa solo un veicolo, un mezzo semplice attraverso il quale si ricostruisce il rapporto fra padre e figlio. La realtà ha ribaltato la fiaba: il figlio sembra avere assunto il ruolo degli insensibili genitori di Pollicino, colpevoli di abbandonare i figli nel bosco, mentre il padre diventa Pollicino stesso.
Tuttavia, proprio la rievocazione della fiaba mette in condizione il figlio di prendere coscienza che il fatto che sta per compiersi, è probabilmente necessario ma è comunque doloroso. Il finale, con il figlio che mette in tasca al padre quel tozzo di pane, sancisce la volontà di concedere una chance al padre e una ritrovata umanità.
Doppiamente bravi i due protagonisti, nell’interpretazione e nella difficoltà di esprimersi in una lingua non propria, ma del tutto comprensibili al pubblico che ha gradito incondizionatamente.
Danilo Nucci
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 febbraio 2019
Pingback: Il Filo del Mugello » La recensione di “Pulgarcito”: fiaba o miracolo?