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A testa in giù, diretto da Gioele Dix

Posted On 17 Dic 2018
By : Matteo Cecchini
Comment: 0
Tag: a testa in giù, emilio solfrizzi, recensioni

<<Ma andate a casa!>> ha urlato scherzosamente un soddisfatto Emilio Solfrizzi al pubblico che non smetteva di applaudirlo, al termine di <<A testa in giù>>, diretto da Gioele Dix e rappresentato martedì 27 novembre al Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo. Lo spettacolo, che ha aperto la stagione 2018 – 2019 di Borgo San Lorenzo, ha entusiasmato il pubblico: in molti, all’uscire dal teatro si sono espressi in toni decisamente positivi, alcuni si sono un po’ lamentati per la lunghezza.

L’eccezionale Emilio Solfrizzi è riuscito a trasmettere, attraverso il gioco di pensieri espressi ad alta voce, previsto dalla sceneggiatura, i pensieri che spesso devono essere tenuti repressi nella vita coniugale, in cui si è sottoposti ai giudizi dell’altra o dell’altro. Lo scambio fra pensieri e discorsi è stato rappresentato soprattutto all’inizio, quando Daniel (Solfrizzi) deve dire alla moglie Isabelle (Paola Minaccioni) che ha deciso di invitare il loro amico Patrick (Bruno Armando) con la nuova compagna (Viviana Altieri), per cui Isabelle ha una grande avversione dato che era una grande amica della prima moglie di Patrick.

La trama si è svolta nello stile delle sitcom, per cui, durante lo svolgimento si dovevano emergere degli antichi rancori, soprattutto nell’amicizia fra Daniel e Patrick, durante le cui discussioni Bruno Armando non è riuscito a reprimere la risata, il che lo ha portato un po’ fuori dal personaggio, provocando un lieve sconcerto nel pubblico.

Nella scena finale, Solfrizzi e la Minaccioni (ben calata nel ruolo della moglie pratica e un po’ pettegola, sebbene sia stata in alcuni momenti un po’ giù di tono e meno naturale rispetto ad altri casi) dicono di sentirsi entrambi <<a testa in giù>>, visti tutti gli sbalordimenti della serata.

Nonostante alcuni lo abbiano ritenuto piuttosto lungo per una commedia di quel genere, lo spettacolo è scorso ed è risultato abbastanza piacevole, teso a mettere in risalto la monotonia della vita familiare, che alla fine, con tutti i suoi possibili screzi, risulta essere vincente sui percorsi particolari scelti dalle persone che portano ad una felicità immediata, ma col tempo deleteria.

Caterina Tortoli

 

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