RECENSIONE – Lo Scrittoio e i “10 Campanelli” d’allarme
BORGO SAN LORENZO – In occasione della “Giornata Internazionale per la Lotta alla Violenza contro le Donne” che si celebra in tutto il mondo il 25 novembre, al “Circolo La Terrazza” di Ronta – frazione nel comune di Borgo San Lorenzo – è andato in scena lo spettacolo “10 Campanelli”, presentato dall’associazione culturale “Lo Scrittoio”, un testo scritto e diretto da Maria Amore.
L’Associazione “Lo Scrittoio” è ormai da qualche anno in prima linea per questa ricorrenza, organizzando spettacoli teatrali volti a sensibilizzare l’opinione pubblica. La ricorrenza del 25 novembre è una scelta legata a un episodio avvenuto nel 1960 proprio in questo giorno. Nella Repubblica Dominicana di Trujillo, fu compiuto il brutale assassinio di tre donne considerate rivoluzionarie, le sorelle Mirabal. Queste furono bloccate sulla strada da agenti del servizio di informazione militare, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione. I militari condussero le donne in un luogo nascosto nelle vicinanze, le stuprarono, le torturarono e massacrarono a colpi di bastone. Infine le strangolarono e le gettarono in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
La storia raccontata da Lo Scrittoio è quella di Bruno e Elena, uniti in matrimonio da poco più di sei mesi. Lo spettacolo inizia mettendo in evidenza qualche perplessità sull’autenticità del loro grande amore, come il rimprovero di Bruno verso sua moglie per aver perso tempo in preparativi per una cena da “fidanzatini di Peynet”, anziché essere andata a trovare l’anziana suocera per farle compagnia (anche se Elena aveva già assolto tale compito). Elena è una donna in carriera che sta per avere una promozione sul lavoro che la porterebbe anche a guadagnare qualche soldino in più per la famiglia. È pure una donna attenta alle esigenze del marito e fa di tutto per renderlo felice, ma lui sembra non apprezzare più di tanto; difatti si rivolge a lei in maniera sempre più brutale, a causa della gelosia. Elena, senza ancora rendersene conto, sta entrando gradualmente nel vortice del circolo vizioso della violenza fisica e sessuale dove il marito la sta spingendo. I “10 Campanelli” dell’allarme – che solitamente anticipano una tragedia – ci sono tutti in questa situazione; tuttavia, Elena crede che il marito faccia tutto questo per il suo bene, per proteggerla. Sarà il giorno del suo compleanno, quello più brutto in assoluto, dove non vedrà più un marito disposto ad amarla e a portarle rispetto, ma un uomo violento e incline solo al suo ego. Il colpo di scena nel finale indicherà alcuni rimedi e accorgimenti per prevenire queste tragedie.
Alla fine, questa storia ci insegna che intervenire in maniera tempestiva, seguendo un percorso rieducativo per questi uomini violenti, potrebbe ridurre la percentuale dei femminicidi: così ci ricorda la psicoterapeuta, voce narrante nello spettacolo. La quale sostiene anche che non ci deve essere indulgenza, comprensione per questi soggetti, non ci deve essere il perdono né qualsiasi giustificazione. Tali interventi non sono mirati a perdonare e a giustificare, ma servono per comprendere e per cercare di fermare, una buona volta, questa strage. E se questo lavoro servisse a salvare anche una sola donna, ne sarebbe valsa comunque la pena. Perché la violenza sulle donne è una ferita inferta a tutta la comunità e tutti perdiamo qualcosa quando una donna viene umiliata e violata.
Buona l’interpretazione di Marco Giovannelli (Bruno) – specialista nel recitare in vernacolo – e Lucia Pieri (Elena), che ha recitato non solo con le parole, ma anche con tutto il suo corpo. Angela Guidotti (nel ruolo di Carla, l’amica dispensatrice di buoni consigli per Elena), ha interpretato un personaggio con verità quasi fotografica. E, infine, molto apprezzabile la perfetta dizione di Annalisa Santoni (la psicoterapeuta). Le musiche che hanno accompagnato la serata sono di Viola Frizzi, giovane musicista e compositrice del nostro territorio. Presenti allo spettacolo sono stati: Stefania Ciardi, Cristina Becchi e Alessio Capecchi rispettivamente, consigliere con delega alle Pari Opportunità, assessore alla Cultura e Vicesindaco e presidente della ProLoco del Comune di Borgo San Lorenzo. Presente anche l’Associazione Artemisia, che da anni svolge iniziative di informazione, sensibilizzazione, formazione sui temi della violenza e sostegno alle donne ed ai bambini vittime di violenza in tutto il territorio nazionale.
L’Associazione Culturale Lo Scrittoio, nata nell’anno 1999, è un’associazione dedita alla promozione della cultura, il cui scopo precipuo è quello di diffondere la lettura , la scrittura e il confronto delle idee (di recente è stata anche premiata per queste valorizzazioni); nel suo genere è una delle associazioni più attive nel panorama mugellano. Sue sono, infatti, l’idea e l’organizzazione del “Concorso Letterario” che ogni anno si svolge in Mugello e che è già arrivato alla XVII edizione; ed è sempre Lo Scrittoio l’ideatore del progetto “Itinerario dell’Arte”, serate all’insegna di poesia, recitazione, canto, musica e danza e che si svolge ormai da tredici anni a Villa Pecori Giraldi, nel periodo del solstizio d’estate. Negli ultimi anni, i suoi componenti si dilettano a scrivere testi teatrali sempre molto attenti ai problemi delle donne e lo fanno in maniera elegante e veritiera.
Per coloro che non erano presenti allo spettacolo di Ronta, Lo Scrittoio ripropone l’evento sabato 30 novembre alle h 10:00 presso l’Auditorium dell’Istituto Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo.
Carla Gabellini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 29 novembre 2019