RECENSIONE – “Giotto Off”, un brillante inizio grazie al gruppo Kondizione
VICCHIO – Sabato 12 ottobre al Teatro Giotto di Vicchio, all’interno della rassegna “Giotto Off – L’Arte della Commedia nel Mugello”, è andata in scena “A scatola chiusa” del gruppo teatrale Kondizione di Borgo San Lorenzo, una brillante commedia liberamente tratta da “Le Chat en poche” di Georges Feydeau.
Una classica “commedia degli equivoci” divertente e brillante che racconta le vicende di Monsieur Pacarel che, non accontentandosi della ricchezza, vuole dare lustro alla sua famiglia facendo rappresentare al famoso Teatro dell’Opéra di Parigi un “Don Giovanni” composto dalla figlia Giulia. Per raggiungere tale obbiettivo , Pacarel ha in mente un fantasioso ricatto: poiché il Teatro dell’Opéra sta cercando di scritturare il tenore più famoso del momento, egli intende ingaggiare personalmente l’artista che sarà ceduto allo stesso Teatro alla condizione che venga rappresentata l’opera della figlia. Ma Pacarel non si accerta che il giovanotto che suona alla porta sia un tenore e, di equivoco in equivoco, tra mogli concupite, un dottore vanitoso e la cameriera distratta, lo pseudotenore “che starà molto attento a non pestare il pianoforte a coda” (messo in camera sua da Pacarel per esercitarsi), dà il peggio di sé fino al disastro finale, non essendo lui un Don Giovanni-cantante, ma di fatto. Ovviamente, dopo il disastro vi sarà l’immancabile lieto fine.
Sabato sera, con una straripante fila all’ingresso del teatro, eravamo in tanti a scegliere, “a scatola chiusa”, la pièce dei ragazzi di Kondizione. Con esilaranti malintesi, vertiginosi colpi di scena e deliziose situazioni comiche, i ragazzi (tutti compresi fra i quindici e i trenta anni di età), non ci hanno fatto pentire della nostra scelta e ci hanno fatto trascorrere una serata all’insegna del divertimento. Molto carino il personaggio di Madame Devache, che dall’alto della sua sedia a rotelle e del suo acuto sguardo da cieca (“ma solo da lontano”) ha ricostruito ogni volta per noi un commento realista. Almeno tre le arie dell’opera originale di Mozart, diffuse nel corso della rappresentazione: “Là ci darem la mano”, “Notte e giorno faticar” e l’immancabile “Ouverture”, che avranno sicuramente deliziato gli appassionati del genere. Ottime le luci e il lavoro della regista Rita Nencini. Con due parole di senso compiute, Kon-dizione, gli attori della compagnia omonima hanno dimostrato di sapersela cavare nonostante la loro giovane età. Divertente il consueto selfie finale di Matteo Cecchini, regista e attore teatrale, che per l’occasione ha presentato lo spettacolo, avvalendosi della presenza sul palco del neo sindaco Filippo Carlà.
Carla Gabellini
Foto Benedetta Guidi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 16 ottobre 2019
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