RECENSIONE – Artemisia Gentileschi: una storia del passato?
BARBERINO DI MUGELLO – Anna Meacci ci ha guidato per mano (non c’è espressione più efficace) in una insolita pomeridiana al Teatro Corsini, dentro la vita più intima di Artemisia Gentileschi, pittrice. Insolita, certamente, una donna pittrice all’inizio del’600, ma ancor più insolito sentir parlare di lei per la sua vita di donna di quei tempi più che della donna-artista, ma in fondo un artista mette nella sua opera la sua stessa vita che dobbiamo conoscere se non ci vogliamo limitare a un puro giudizio estetico delle sue creazioni.
Insolito lo è stato anche (ma non è raro al Corsini) lo spettacolo con il pubblico sul palco, anziché in platea, disposto tutto intorno alla narratrice, un’immagine da racconti al canto del fuoco, con tutto il suo carico di suggestione e di fantasia. Anna, con la sua grande esperienza di donna di teatro, ha saputo raccontare anche parti drammatiche e tragiche inserendo sempre un filo di sottile ironia che, personalmente, apprezzo sempre. Il racconto è diventata l’occasione per descrivere cosa fosse la donna all’inizio del XVII secolo, in una società in cui tutto era concentrato sull’uomo, soprattutto nel mondo delle arti, che respingeva con ostinazione la presenza femminile, ma è stato soprattutto un atto di accusa per la violenza subita da Artemisia, in tutte le forme possibili. E questo è apparso
un po’ meno “insolito”.
P.S. Attendo con impazienza il prossimo appuntamento con Socrates, nel suo genere, un altro vero mito.
Danilo Nucci
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 20 novembre 2019
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