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RECENSIONE – “Matrimonio con il morto”. “La Martinicca” riempie il Giotto di Vicchio

Posted On 06 Nov 2019
By : Matteo Cecchini
Comment: 0
Tag: Carla Gabellini, Giotto Off, L'Arte della Commedia nel Mugello, la martinicca, recensioni, Teatro Giotto Vicchio

VICCHIO – Secondo appuntamento al Teatro Giotto di Vicchio, sabato 26 ottobre, per la rassegna “Giotto Off-L’Arte della Commedia nel Mugello”, una stagione teatrale fortemente voluta dal Comune di Vicchio e organizzata da “ProLoco”, “Jazz Club” e “Non Faremo Molto Rumore per Nulla”. Questa sera è stata la volta della divertentissima commedia in tre atti “Matrimonio con il morto”, scritta da Antonella Zucchini in lingua fiorentina e portata in scena dalla compagnia teatrale “La Martinicca” di Piazzano, con la regia di Bruna Tanini.

Un tappeto, un divano, un tavolino con delle sedie, un calendario, un crocifisso, fiori sparsi qua e là, uno specchio, una vetrina e poco più. Questi sono gli oggetti che fanno da sfondo nel salotto Scatizzi, una famiglia benestante che sta per realizzare il sogno di far sposare Clelia, la loro unica figlia. La “vittima predestinata” si chiama Alfonso, un baldo giovane, sedicente laureato in medicina. Clelia, però, è alquanto bruttina e il povero Alfonso, assai disperato , cerca di opporsi in tutti i modi a questo matrimonio forzato. Ma a ricordare ad Alfonso lo scopo delle nozze sono i suoi genitori, i coniugi Carassai: con modi apparentemente aristocratici, rammentano al figlio le loro gravi condizioni economiche che potrebbero essere risolte soltanto con questo matrimonio. L’unica alternativa potrebbe essere la morte dell’anziano zio Ubaldo, poiché Alfonso ne sarebbe l’unico erede; ma il vecchio taccagno non ha nessuna voglia di passare a miglior vita. E neppure i continui accidenti a lui rivolti sembrano sortire effetto sulla salute dello zio.

Solo alla vigilia del matrimonio, la sera del 16 maggio (il matrimonio è previsto,” per questioni devote”, il giorno successivo, il 17), il vecchio avaro “di sua iniziativa” decide, forse, di affrontare il percorso a lui tante volte augurato, lasciando le due famiglie nel caos più totale.

In tutto questo gran caravanserraglio, anche l’Italia (la cameriera della famiglia Scatizzi) “s’è desta” e conclude la commedia con una esclamazione: “Mamma mia che banda di grulli!”

“Correggetemi se sbaglio”…

Una serata piacevolissima, quella trascorsa in compagnia della Martinicca e del suo cavallo di battaglia, già alla decima replica (la prima al Teatro Giotto) e che anche questa sera ha fatto sold-out . Molto bravi gli attori nel tenere alta l’attenzione del pubblico, nonché a ricevere applausi per le esilaranti sceneggiate. Molto bravi anche in alcune estemporanee improvvisazioni quando, in qualche battuta, sono andati fuori copione facendo vedere al pubblico le loro facce buffe che sono la chiave per una buona performance. Ed è già in fieri il loro prossimo lavoro: “Agenzia Matrimoniale”, una commedia brillante scritta dalla compianta Dory Cei, che li vedrà sul palcoscenico già dalla prossima primavera.

Il successivo appuntamento, nell’ambito della rassegna “Giotto Off-L’Arte della Commedia nel Mugello”, è invece per venerdì 8 novembre, alle ore 21:15, sempre al Teatro Giotto, dove si esibirà il gruppo teatrale “La Cimosa”, formato dai docenti dell’Istituto Comprensivo Comunale di Vicchio e che porterà in scena “La scuola liberamente” tratto da Domenico Starnone. Il gruppo ha deciso di mettersi in gioco per raccogliere fondi destinati all’acquisto di materiali e ausili per gli alunni disabili che frequentano l’Istituto.

Altro evento speciale da non perdere è per domenica 17 novembre alle ore 17:00 con la compagnia “Ci sembra il caso” che presenterà “Falso in Atto Pubblico”. Evento, quest’ultimo, in ricordo di don Sergio Bugada, parroco della comunità di Villore e Rupecanina. Amante del teatro, Don Sergio è stato il fondatore della compagnia teatrale “I Broccoli di Città”. A suo tempo, è stato anche dispensatore di pane fresco, portato da Firenze (dove abitava), per donarlo ai suoi parrocchiani, una volta finita la consueta messa della domenica mattina.

E come ci ha ricordato lo striscione posto sul proscenio del Teatro per tutta la durata dello spettacolo, parole dette da Gigi Proietti, uno che di teatro se ne intende:

“VIVA IL TEATRO, DOVE TUTTO E’ FINTO E NIENTE E’ FALSO”

 

Carla Gabellini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 novembre 2019

 

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