RECENSIONI – “Io ho stima di me stessa” chiude la Trilogia dei FraMenti diVersi
VICCHIO – E’ andato in scena al Teatro Giotto di Vicchio il terzo e ultimo appuntamento del progetto teatrale “I 3 Colori” della compagnia “FraMenti diVersi” ed è stata la volta di “Io ho stima di me stessa”, atto unico esilarante tratto da “Addio mondo crudele” di Tobia Rossi, con la regia di Michela Parzanese.
Il tema dello spettacolo è la Speranza, identificata dal colore turchese (il colore della comunicazione, del sentimento, del mare…) e sarà proprio la speranza che darà una svolta alla vita dei due protagonisti, Bianca e Andrea, in evidente crisi di coppia.
Entrambi in stato di depressione a causa dei loro rispettivi matrimoni falliti ( e il motivo è quasi sempre lo stesso, cioè le corna), i due personaggi decidono di farla finita per sempre e, con tale intenzione, si ritrovano, casualmente lo stesso giorno e la stessa ora, sul cornicione dell’undicesimo piano di un palazzo a Milano, dove si trova lo studio della loro psicologa. La scena si svolge tutta sul cornicione del palazzo, che – in questo caso – viene a sostituire il lettino della psicanalista, e inizia con una sequela di gag esilaranti, fra Bianca e Andrea, che coinvolge anche altri personaggi, fra cui i loro rispettivi coniugi. Bianca, dal cognome Capra, è un’insegnante alle scuole medie e porta sulle sue spalle il tormento di una vita che questo cognome le ha procurato; a tale tormento si è aggiunto il dolore della scoperta dell’amante di suo marito. La psicologa ha scelto per Bianca la terapia dell’autostima e le ha prescritto di ripetere il mantra “Io ho stima di me stessa”, ma pare che la cura non abbia poi avuto tanto successo… Andrea, che è in analisi a causa del caratterino esuberante della moglie, è un avvocato che lavora nello studio del suocero. Sua moglie gli ha da poco confessato di avere un amante più giovane di lei. I due “pazienti”, che sono fermamente intenzionati a compiere il gesto estremo, tentennano e hanno dei ripensamenti, dando l’impressione di non essere poi così convinti a gettarsi nel vuoto. Alla fine, consapevoli che i loro problemi sono quelli di tutti, decidono di rinunciare al gesto e di affrontare le proprie paure e i propri sensi di colpa. Ovviamente, vi è anche un lieto fine.
Una commedia originale e amaramente divertente, con evidente ironia nei confronti della psicologia contemporanea. Buona l’interpretazione degli attori. Ci lascia qualche perplessità la scenografia, essendo il cornicione rappresentato da un drappo nero (cosa assai improbabile per la tinta di un muro), ma che forse la regista ha voluto usare per simboleggiare quel divano nero in pelle, in cui Bianca passava le ore a ripetersi “Io ho stima di me stessa…”.
Carla Gabellini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 28 Maggio 2019