RECENSIONE – “Novecento” di Alessandro Baricco a Barberino di Mugello
BARBERINO DI MUGELLO – Vi è mai capitato di andare a vedere uno spettacolo e, d’un tratto ritrovarvi catapultati su una nave in mezzo all’Oceano? Se non vi è mai successo, dovete assolutamente assistere allo spettacolo di Ciro Masella, che nella serata di venerdì 17 luglio, nel giardino a fianco al teatro Corsini di Barberino, si è immedesimato in Tim Tooney, trombettista del piroscafo transatlantico Virginian, per raccontarci l’incredibile vita di Danny Boodman T.D. Lemon Novecento.
La storia non è nuova, si tratta di “Novecento” celeberrimo monologo di Alessandro Barricco uscito anche sul grande schermo nel 1998 ad opera di Giuseppe Tornatore. Quello che ha reso però indimenticabile la serata è stata la particolare bravura di Masella che, da solo, è riuscito a farci vivere la storia del “Pianista sull’Oceano” interpretando ogni personaggio e dando l’impressione allo spettatore, non solo di essere in viaggio su una nave verso l’America, ma anche di vedere ogni protagonista, ogni comparsa, come se invece che un attore sul “palco” ci fosse un’intera compagnia.
In poco meno di un’ora e mezzo, Masella è riuscito a far emozionare il pubblico come raramente mi era capitato di vedere: lo ha fatto ridere, lo ha fatto rimanere col fiato sospeso ed infine lo ha fatto pure piangere, lasciandolo incollato alle sedie. Sapiente l’uso delle luci che (ricordiamo si è svolto in pochi metri quadri di giardino con tutte le “interferenze” del caso: luci pubbliche, schiamazzi, auto in transito) hanno reso l’azione scenica ancora più realistica e coinvolgente.
Lo spettacolo, che si è svolto all’interno della rassegna estiva organizzata dal Comune e dalla compagnia Catalyst (articolo qui) è stato un vero successo, come hanno dimostrato gli scroscianti applausi, che il pubblico ha riservato all’attore che più volte è tornato sul “palco” per godersi il meritato riconoscimento.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 Luglio 2020
Pingback: INTERVISTA - Teatro, passione e lockdown. Quattro chiacchiere con Ciro Masella