RECENSIONE – Grandi interpreti al Teatro Giotto di Vicchio
VICCHIO – “Se una donna uccidesse il marito perché ha l’amante, non ci sarebbero più uomini sulla faccia della terra”; e servirsi di un assassinio per risolvere i problemi delle corna non farebbe nascere nella mente delle donne il divertimento di rivendicazioni, inganni, bugie e trame misteriose da portare in atto. È sotto questo filo conduttore che si dipana la trama della commedia “Se ho ben capito nessuno osa muoversi”, un thriller diretto da Matteo Cecchini e portato in scena al Teatro Giotto di Vicchio dalla compagnia teatrale “SiparioAperto” e dal progetto “Non Faremo Molto Rumore per Nulla”, sabato 18 gennaio in occasione della rassegna “GiottoOff – L’arte della Commedia nel Mugello”.
La storia, ambientata negli anni ’50 in una villa isolata di campagna nel giorno di Natale, vedrà, per una serie di circostanze, otto donne sospettate di un omicidio avvenuto nella villa quella stessa notte.
A seguito di alcuni eventi, le signore – tutte legate da un rapporto di parentela – non avranno più un telefono per avvisare la polizia, non potranno accedere all’auto per fuggire e nessuna di loro (fra chi è cardiopatica, chi è ancora fanciulla e per chi “non lo prevede il contratto”) oserà muoversi dal salotto in cui si trova per andare a vedere quello che realmente è accaduto nella stanza del delitto. Non rimarrà, quindi, che iniziare a interrogarsi, l’una con l’altra, cercando di scoprire l’assassina e dunque la verità, scavando così nel loro passato tanto da portare alla luce sconcertanti rivelazioni di segreti sepolti da tempo.
Un giallo a tutti gli effetti , accompagnato però da una comicità che la fa da padrona. La trama avvince e convince, regalando una narrazione dal ritmo in crescendo senza sottrarre nulla al gioco ad incastro di un mistero da risolvere.
Con una curata e attenta scenografia, le otto attrici sul palco, Lara Banchi, Elena Buiani, Piera Cantini (la nonnina con un deficit deambulatorio), Nadia Capocchini, Rosa Carniato, Sara Celeste, Enrica Giovannini e Enkela Zenalaj (la cameriera furbetta che va di villa in villa solo per sedurre il padrone), tutte loro, contrariamente al titolo della commedia, si sono mosse – eccome – sul palco, recitando in maniera eccellente e sapendo “riempire lo spazio” in modo perfetto, senza mai “uscire di scena”.
La rassegna GiottoOff ha trovato un modo innovativo di fare cultura, facendo avvicinare sempre di più il pubblico al teatro, che si è riempito anche in questa occasione. Il direttore artistico della rassegna, Matteo Cecchini, sta facendo un grande lavoro in questa direzione e a lui va il plauso di credere in progetti di valore, sostenendoli e dando la possibilità alle realtà teatrali locali di mettere le loro competenze a disposizione di tutta la comunità.
Lo spettacolo si è concluso con il consueto selfie finale che in questa occasione- se ho ben capito- è stato ridefinito boomeran.
Carla Gabellini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 23 gennaio 2020