INTERVISTA – Marco Paoli
BORGO SAN LORENZO – Marco Paoli è attore e regista mugellano. Lo abbiamo intervistato.
Marco, quando è nata la tua passione per il palcoscenico? Avevo 18 anni e per puro caso entrai a far parte della Filodrammatica di Fausto Zanieri che allora faceva spettacoli prevalentemente in vernacolo al Teatro Don Bosco di Borgo San Lorenzo. Da lì iniziai e fu quasi subito amore. Ci misi qualche anno a decidere di iniziare a frequentare un corso di recitazione a Firenze, e nel 1986 feci questo passo. Mi iscrissi alla scuola di Orazio Costa che aveva sede al Teatro della Pergola. Mi diplomai nei 1987. Poi frequentai anche il Laboratorio Nove a Sesto.
Da quanto il teatro è la tua professione? E puoi raccontare quali sono state le tue maggiori soddisfazioni in carriera? Nel 1988 debuttai come mimo al Festival Pucciniano di Torre del Lago. Di lì iniziai la mia carriera proseguita a Barberino con Occupazioni Farsesche, con la quale partecipai a una lunga tourneé in Russia nel 1991, Firenze, l’Aquila, Roma, poi Parma, Siena, Lucca, fino ad arrivare a Viterbo nel 1995 dove mi sono fermato oltre 15 anni. A Viterbo con la produzione da me diretta insieme ad altri colleghi ho avuto il piacere di lavorare a fianco di molti attori di nome quali Nino Castelnuovo, Paolo Ferrari, Orso Maria Guerrini, Giuseppe Pambieri, Oreste Lionello, Carlo Croccolo (con il quale venni anche a Borgo San Lorenzo), Stefano Masciarelli, Franco Oppini, Edoardo Siravo e Ninetto Cavoli, con i quali ho debuttato al Festival dei due Mondi di Spoleto nel 2015 nel Vantone di Pasolini. Diciamo che gli oltre 15 anni a Viterbo mi hanno regalato grandi soddisfazioni portandomi a recitare i tutti i maggiori teatri italiani. Poi causa la crisi che ha investito il teatro, oltre tutto il resto, ma soprattutto il mondo della cultura, l’esperienza si è conclusa.
Poi hai deciso di tornare nel tuo Mugello. Che situazione hai trovato da un punto di vista teatrale? Ho trovato un grande fermento che non conoscevo e non sospettato. Numerose sono le compagnie amatoriali siano esse storiche che di recente costituzione che danno vita con le loro iniziative a una intensa attività. E stagioni ufficiali di prestigio, ben organizzate e seguitissime.
E delle stagioni teatrali mugellane cosa ne pensi? Come detto sopra le trovo di ottimo livello sotto l’egida della Fondazione Toscana Spettacolo. Ben curate dai vari assessorati alla cultura dei comuni di Borgo e Vicchio. Ma anche a Barberino, Catalyst sta facendo un grande lavoro.
Parlaci di Microscena. Come sta andando? Che obiettivi ha? Microscena è una piccola gioiosa follia. Una specie di giocattolo che nasce da un mio sogno e dalla generosità di Mara Cipriani e Tebaldo Lorini che hanno messo a disposizione il fondo divenuto poi Microscena. Doveva essere la sede dell’Associazione culturale Live Art ed è diventato un Micro Teatro aperto a tutte le realtà sia teatrali che musicali del Mugello e non. L’obbiettivo è quello di creare un piccolo ma vivido polo culturale per tutti coloro che si interessano al teatro e all’ascolto. Per questo è nato quest’autunno il progetto “Micromusic Club” grazie alla collaborazione con il musicista e regista Tony Vivona.
Altre soddisfazioni che ti ha dato ultimamente il Mugello? In primo luogo il ritorno alle radici e l’aver sperimentato che le amicizie vere nate in gioventù restano salde e ti fanno sentire che sei a casa. Naturalmente si commettono anche degli errori. Non tutto sempre va subito nella giusta direzione. Ma se il tessuto è buono la strada delle ricuciture è più agevole. Con la mia Associazione Live Art nel Dicembre del 2019 abbiamo ottenuto riconoscimenti sia dalla Proloco di Borgo che a Vinci dove abbiamo partecipato ad un concorso con lo spettacolo “Da Vinci al Mugello” da me scritto e diretto nato da un racconto di Tebaldo Lorini, spettacolo che ha vinto i premi per la migliore Attrice Protagonista, Sabrina Mallano, il migliore attore non protagonista Matteo Berretti e la miglior regia, oltre ad altre due candidature.
Com’è il pubblico mugellano? Qui più che il mio parere contano i numeri. Gli spettacoli delle varie rassegne sia professionali, gli spettacoli delle rassegne del Comune di Borgo e Vicchio sono sempre complete e anche le iniziative amatoriali (penso al Giottoff a Vicchio ad esempio) oltre che a Microscena dove spesso dato il ridotto numero di posti si fanno due o tre repliche dello stesso spettacolo, raggiungono quasi sempre il “tutto esaurito” (che io preferisco in luogo dell’anglofono e abusato “sold-out”)
Qual è il livello culturale della nostra zona, a tuo giudizio? È un buon livello. Negli anni si sono moltiplicate le manifestazioni culturali in tutti i centri mugellani e si sono consolidate esperienze molto importanti quali Mugello da Fiaba, Etnica fino ad arrivare all’Ingorgo Letterario, Fabbrica 32, il Flood Festival oltre che ai miei Festival Boccascena (festival delle frazioni) Luna, Note e Parole alla Casa di Giotto e Live Art in Villa a Villa Pecori. E poi vi sono le iniziative dello Scrittoio e come detto delle varie compagnie.
Limiti maggiori da superare? Forse il limite maggiore è una certa diffidenza che esiste spesso tra le realtà culturali. A volte ci si imbatte in un certo arroccamento sulle proprie posizioni. Ciò crea in qualche occasione una spaccatura che va contro il vero obbiettivo dell’arte e della cultura in genere, che è quello di fondere le esperienze e dare vita anche attraverso un confronto chiaro e costruttivo a momenti di aggregazione. Spesso le critiche o le opinioni vengono individuate come attacchi all’operato dei singoli. Questo genera strappi dannosi a un sano sviluppo culturale. Per questo io col mio lavoro cerco, non sempre riuscendovi, di contaminarmi con le varie realtà e di mettere a disposizione la mia esperienza e da un anno anche il piccolo spazio di Via Brocchi 46 Microscena, uno spazio per tutti.
Infine, quali sono i progetti futuri di Marco Paoli? Tanti, in questi giorni sono in partenza per Cosenza dove con degli amici calabresi metterò in scena il mio testo “Panni Sporchi” il 14 Febbraio al Teatro “Fonderia delle Arti di Cosenza” e poi a La Spezia dove un’altra compagnia sta provando un altro mio testo “Le Donne di Shakespeare” che andrà in scena in Primavera. E poi naturalmente in Mugello, per continuare il lavoro iniziato.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 Gennaio 2020
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