INTERVISTA – La compagnia di Antigone e la forza dei classici “antichi”
BORGO SAN LORENZO – Un testo tuttora attuale come quello di “Antigone” si presta a numerose discussioni e a diversi commenti. Il cast dell’opera, al termine dello spettacolo di martedì 4 febbraio al Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo, risponde alle nostre domande, parlando sia del valore intrinseco dell’opera sia della loro preparazione.
In “Antigone” è molto importante il tema della legalità.
Come avete deciso di affrontare questo tema? (Risponde l’attore Franco Mirabella) Questo aspetto è stato preso in considerazione in maniera plenaria, la regista ha voluto dare proprio questa lettura attuale. Il testo è molto moderno, ricco di spunti simbolici, in particolare in relazione al tema delle leggi. Un personaggio indicativo è Tiresia, che incarna l’idea che non esistano solo le leggi scritte, ma ce ne sono alcune che vanno oltre. Tiresia rappresenta il buon senso, contrapposto alla tracotanza di Creonte.
Nella nostra zona c’è stata fino a cinque anni fa una sezione del Liceo Classico, che poi è stata tolta per mancanza di iscritti. Voi, che avete scelto di interpretare un testo antico, cosa ci sapete dire sull’importanza degli studi classici? (risponde l’attore Pietro Pace) Io purtroppo non ho fatto studi classici, ma mi sono mancati, avrei tanto voluto studiare questo genere di autori. Il teatro però mi permette di conoscerli, facendo un percorso che va da classico al contemporaneo, passando magari per Shakespeare. Affrontare un testo classico mi consente di fare un lavoro di ricerca sia sul periodo storico sia su tutto ciò che concerne il personaggio, quindi indirettamente mi arriva la cultura classica. Tutto parte dalla curiosità di voler capire cosa si va a mettere in scena, da lì andiamo a ricercare gli usi del tempo in cui è ambientata l’opera.
Il coro era un elemento molto importante nella tragedia greca. Voi avete scelto di inserire la musica anche nella vostra rivisitazione. Quale tipo di scelta avete fatto? (risponde l’attore e musicista Eduardo Romano) La musica sostituisce il coro, ovvero il pensiero: è una sorta di grillo parlante. Le musiche sono state scelte per adattarle alla trama, dopo aver studiato la tradizione musicale greca, di cui non ci è rimasto quasi niente.
La tragedia nel Mondo Greco si rivolgeva a tutta la collettività. Oggi il teatro è diventato piuttosto di nicchia, ma può tornare ad avere un valore comunitario? (risponde l’attore Simone Luglio) Prima andare a teatro era una sorta di obbligo, da arte era diventata un vero e proprio culto. Ora la situazione è molto diversa, ma si stanno facendo molti tentativi per coinvolgere sempre più il pubblico, attraverso vari progetti anche rivolti ai ragazzi.
Caterina Tortoli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 11 febbraio 2020