Un grido contro la guerra: fino al 18 agosto “La montagna incantata” al cimitero militare germanico della Futa
FIRENZUOLA – Dopo la riproposizione della prima e seconda parte de La montagna incantata di Thomas Mann nella rilettura teatrale di archiviozeta – conclusasi con successo lo scorso 7 luglio presso l’Ala monumentale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli a Bologna, lavoro che era stata presentato nelle estati 2022 e 2023 al Cimitero militare germanico del passo della Futa, e nel 2023 è stato finalista al Premio Ubu come miglior progetto speciale – la compagnia teatrale bolognese propone, nell’estate 2024, la terza e ultima parte della sua lettura del capolavoro dell’autore tedesco.
Il progetto di archiviozeta giunge quindi a compimento, in occasione del centenario della pubblicazione del romanzo di Thomas Mann (1924/2024), con la presentazione della terza e ultima parte, sempre al Cimitero militare germanico del passo della Futa dove da oltre vent’anni archiviozeta mette in scena spettacoli teatrali.
Una complessa azione teatrale in relazione all’architettura del cimitero, al confine fra Emilia Romagna e Toscana, il più grande sacrario tedesco della seconda guerra mondiale presente in Italia.
Le repliche, dopo il debutto del 26 luglio, proseguiranno tutti i giorni fino al 18 agosto 2024
Si tratta di un cortocircuito culturale che propone uno spaesamento storico: rappresentare il graduale sprofondamento di un’intera generazione con la prima guerra mondiale (narrato nel romanzo di Mann) in un luogo tragico della seconda guerra mondiale che ospita oltre 30.000 giovani caduti. Un esperimento che conduce il pubblico a cogliere la dimensione europea di questa grande cattedrale di parole in un paradossale gioco di specchi tra la memoria del ‘900, le nostre malattie, le nostre guerre.
Nel corso dell’estate 2024, archiviozeta porta dunque in scena in due luoghi non solo straordinari ma anche dal fortissimo valore simbolico, il progetto di rilettura del romanzo La montagna Incantata di Thomas Mann, che la compagnia sta sviluppando dal 2022: la prima e la seconda parte è stata allestita presso l’Ala monumentale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di San Michele in Bosco a Bologna a giugno e luglio 2024, e la terza parte presso il Cimitero militare germanico del passo della Futa (FI), a luglio e agosto.
Un viaggio incantato in due ‘scenografie di senso’ per naufragare nel mare di parole di Thomas Mann alla ricerca di nuovi orizzonti e significati.
Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti guidano un affiatato gruppo di giovani attrici e attori in un ambizioso attraversamento di uno dei più importanti romanzi del ‘900. Lo spettacolo nell’arco delle sue tre parti è una maratona di oltre cinque ore: un ampio arco temporale per assecondare l’affondo nella complessità vertiginosa dell’opera letteraria di Thomas Mann; un corpo a corpo con un immenso e smisurato romanzo, uno scavo alla ricerca di una coerenza drammaturgica che, alternando scene a tratti furiosamente esilaranti, ruota intorno alle domande ultime: che cos’è il tempo, che cosa sono la libertà, la reclusione, la malattia, la guerra, la morte. Qual è il rapporto tra la pianura e la montagna, tra lo spazio e il tempo.
Un’opera ‘mostro’, come la definisce Mann stesso, che ci trasporta nell’incantamento di un sanatorio d’alta montagna dove il tempo si sospende fino a quando tutto precipita nelle trincee della prima guerra mondiale; una parabola costituita da un’ascensione nei territori della cura e dei massimi sistemi che si chiude con una discesa agli inferi delle ‘terre basse’; una complessa azione teatrale, una grande opportunità di crescita culturale e un entusiasmante percorso di conoscenza che coinvolge il pubblico in un appassionante viaggio di formazione.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 agosto 2024