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RECENSIONI – Emozionante spettacolo delle “Api” del Giotto Ulivi

Posted On 16 Mag 2019
By : Matteo Cecchini
Comment: 1
Tag: anna scalabrini, apicultori, io dico no, liceo giotto ulivi, matteo timori

VICCHIO – Martedì 14 maggio è andato in scena, per il venticinquesimo anno consecutivo, lo spettacolo preparato dagli studenti del laboratorio teatrale degli ApiCultori dell’Istituto d’Istruzione Superiore “ Giotto Ulivi “ di Borgo San Lorenzo, come ogni anno con la cura e la regia di Anna Scalabrini e Matteo Timori.
Il titolo perentorio “IO DICO NO” mette in aspettativa, in attesa di emozioni, per l’argomento trattato che coinvolge tutti come condizione d’essere: le donne che subiscono violenza, a prescindere dalla latitudine su questa Terra. Nei sentimenti d’impotenza e di rabbia che si provano nella visione dello spettacolo, si apre uno spiraglio di speranza nell’esito di ciascuna storia, dalla quale la protagonista esce, in modo diverso, vincente.
Lo spettacolo presenta al pubblico tre episodi.

Aisha è una giovane di cultura araba e pastorale, che paga con un’orribile castigo il suo libero rapporto d’amore con l’innamorato: cosparsa di liquido infiammabile e data alle fiamme dal padre, si salva per il soccorso e le lunghe cure di operatori medici; sul suo corpo resterà lo scempio della violenza. La storia personale si delinea in un contesto di denuncia della vita sottomessa e depredata delle donne, addirittura sottratta alla nascita, perché senza valore.

Franca del secondo episodio, è la ragazza che rifiuta di accettare il matrimonio riparatore dello stupro subito e con fermezza pronuncia IO DICO NO. Rifiuto che si decuplica nel suo valore, perché contro la mentalità arcaica comunemente accettata e contro una famiglia dalla condotta mafiosa.

Carmelina è una tredicenne venduta dal fratello, a saldo di un debito, a chi la stupra con l’aiuto dello stesso fratello che la “tiene ferma”. Questa storia accade in un contesto di più ampio sfruttamento della vita altrui, che le leggi permettono: il padre di Carmelina è morto in un incidente di lavoro e la vedova, con quattro figli, non ha diritto ad alcun aiuto, perché il marito non era regolarmente assunto. Comunque Carmelina prima va a farsi curare, poi a denunciare.

La soppressione di neonate, l’amplesso, la torcia vivente di Aisha, il rapimento, lo stupro hanno zittito gli spettatori nella partecipazione dei sentimenti, grazie alla realizzazione scenografica decisamente efficace e contemporaneamente delicata sugli eventi drammatici. Struggente l’interpretazione della canzone di Mia Martini e l’accompagnamento al piano.
Finito lo spettacolo, le studentesse di 5^ hanno voluto salutare i compagni e ringraziare dell’opportunità offerta dal laboratorio teatrale, per la crescita personale e per la scoperta di nuove amicizie, che valgono, ovviamente, per ogni “ape”. Dispiace che un lavoro inclusivo, costruito progressivamente e impegnativo debba esaurirsi in un debutto. Anna Scalabrini, in diversi anni, ha cercato la possibilità di repliche, partecipando a rassegne o concorsi, e lo fa anche quest’anno. Bravissimi ApiCultori, siamo con voi.

 

Rosa Carniato
Foto Giosuè Sbrocchi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 16 maggio 2019

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