RECENSIONI – Cantieri Gabbiano: che Facebook sia intelligente strumento senza strumentalizzarci
VAGLIA – Cosa accomuna “grembiuli” da cucina con tanto di pettorina e “tacchi a spillo” da grande soirée? Quale gusto si assapora dalla mescolanza di ingredienti tanto diversi?
Mentre sabato 8 febbraio la serata finale del festival di Sanremo incollava al piccolo schermo la stragrande maggioranza degli italiani (detrattori col coltello fra i denti compresi!), un variegato e folto gruppo di spettatori, si radunava nella saletta del centro Polivalente di Vaglia, pronto ad assistere, come recita la locandina della Rassegna “Destinazione Teatro”, allo spettacolo cabarettistico “Grembiuli e tacchi a spillo” messo in scena dall’associazione culturale “Il gabbiano/cantieri Gabbiano”.
Il termine CABARET è sicuramente desueto ma il fluire sul palco dei segmenti della pièce, ci accompagna nell’attualità di Facebook e di tutto ciò che gli gira intorno.
Daniela Bertini (insegnante pisana con la passione per il teatro e la lettura), tiene il palco e ci irretisce con la sua versatilità e vivacità, “interpretando” nientemeno che i post di Simona Fruzzetti la cui simpatia è condita dagli epiteti più diversi: autrice di romanzi, selfpublicher, postatrice seriale… per approfondimenti si rimanda al su profilo, ovviamente su Fb!
Il maestro Luca Erriquez, talentuoso pianista, accompagna in perfetta sincronia, i diversi momenti del monologo della Bertini, mentre la designer L. Fabbri sottolineava il tutto con la proiezione di immagini, disegni, post reali che ci strappano una risata piena e/o che nella loro sensibile veridicità, ci portano al “pensiero”.
Si, chi si aspettava un cabaret costruito solo su parodie e succulenti battute, ha dovuto fare i conti anche con la riflessione: là dove musica e immagini navigavano nel mare dell’introspezione (magari dopo una mitragliata di risate), i post di Daniela/Simona, ci portavano a navigare nelle profondità delle nostre abitudini di vita.
Il pubblico ha indubbiamente apprezzato “la casalinga italica/il ricevimento dei professori/la lampadina del faro dell’auto/il primo ciuccio/il neo sul gluteo….” evidenziando con risa sincere la simpatia dell’elaborazione e della recitazione ma ha anche partecipato in attento silenzio, ai momenti di riflessione e li ha fatti propri.
Questo è teatro: multiformità, varietà, partecipazione e pensoso silenzio.
Applausi a voi Gabbiani, grazie del bel volo!
E che Facebook sia intelligente strumento… senza strumentalizzarci.
Alla prossima.
Maria Cristina Rabatti
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 febbraio 2020