RECENSIONI – Al Teatro Corsini di Barberino un Pirandello fresco ed avvincente
BARBERINO DI MUGELLO – Domenica 28 aprile al Teatro Corsini di Barberino ha debuttato
“Questa sera si recita a soggetto” di Pirandello, diretto da Matteo Cecchini e interpretato dai partecipanti alla Masterclass Teatrale “Pirandello2000” promossa dalla compagnia Catalyst e “Non Faremo Molto Rumore per Nulla”.
Molte delle opere di Pirandello hanno come particolarità di non far capire mai chi è l’attore e chi lo spettatore, chi sta recitando seguendo un copione o chi improvvisa cadendo in errore. Non si riesce mai a capire quando finisce l’atto ed è facile trovare gli attori mescolati tra la platea… Ed è proprio questa mescolanza a renderlo pazzesco.
Mentre il pubblico del teatro è in attesa che cominci lo spettacolo, si sente un altercare dietro il sipario del palcoscenico, che a mano a mano diventa una vera e propria lite. Alcuni spettatori dalla platea e dalla galleria reclamano il silenzio, e poi, a sipario alzato, continuano a discutere con il regista, mentre gli attori della commedia sono scesi in sala confondendosi con il pubblico.
Il motivo della discussione riguarda la messa in scena della commedia, che si basa sulla novella di Pirandello “Leonora, addio!”, che deve essere rappresentata a soggetto, senza un copione determinato. Il regista vuole spezzettare il racconto in precisi quadri e scene di gusto spettacolare e formale, facendo così perdere l’intensità dei sentimenti rappresentati nella commedia che riguarda una passione forte ed intensa come la gelosia.Di parere tutto contrario a quello del regista sono gli Attori che reclamano la loro libertà d’interpretazione, il diritto alla spontaneità dei sentimenti rappresentati, dove potrà evidenziarsi il loro talento recitativo. E sono loro ad averla vinta e a dare inizio alla rappresentazione della commedia che racconta della gelosia di Rico Verri per la moglie Mommina che in passato ha avuto delle cadute da farsi perdonare ma che il marito, pazzamente geloso, non riesce a dimenticare costringendola a rimanere segregata in casa. Proprio il tema della gelosia e della possessività porterà Mommina verso un finale drammatico.
Lo spettacolo è stato molto avvincente, divertente e fresco, sembra scritto oggi.
Dopo le molti risate iniziali è arrivata la parte drammatica, che è riuscita ad amalgamarsi senza calare il tono e lo spirito del pubblico.
Il suo finale drammatico, toccando temi forti come la violenza sulle donne, hanno suscitato in tutta la sala una forte emozione.
La morte di Mommina per la sua voglia di libertà, il suo gesto d’amore di madre rassegnata che la porta ad uccidere le proprie figlie e se stessa, pur di non lasciarle in preda ad un uomo violento come il loro padre, ha lasciato tutta la sala incollata. Io non riuscivo a smettere di piangere e sono sicura di non essere stata l’unica.
Credo che riuscire a ridere, piangere e riflettere su ciò e che è stato fatto e detto su un palco sta a significare della notevole preparazione del regista e bravura degli attori per essere riusciti a trasmettere al pubblico tutto il contenuto dell’opera teatrale.
Claudia Giannerini
Foto Benedetta Guidi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 1 Maggio 2019