RECENSIONE – Potus, disturbo alla quiete pubblica
VAGLIA – Lo spettacolo che inaugura il nuovo anno di Destinazione Teatro, la rassegna teatrale di Vaglia, è “Potus – disturbo alla quiete pubblica”.
Alle 20.30 la sala del Centro Polivalente è già affollata: gli organizzatori hanno anticipato di mezzora l’orario fissato per consentire al responsabile della comunità di Faltona (sul palco col nome del loro laboratorio teatrale “I Faltonauti”) di presentare questa serata “diversa”.
Nel sintetizzare le parole di Gradilone, mi soffermo sul palpabile coinvolgimento del pubblico, che continua ad affluire, nonostante vi siano, oramai, solo posti in piedi!
Il testo, afferma Gradilone, nasce dalle esperienze, dai “vissuti” degli ospiti della comunità di Faltona che opera nell’ambito del “Progetto arcobaleno”, attivo da oltre 10 anni nel nostro territorio.
Dopo un’interessante carrellata sulle statistiche e i danni della piaga sociale dell’alcolismo, in aumento particolarmente fra i giovani, dopo la precisazione della “non attorialita’ “dei ragazzi che si avvicenderanno sul palco e dopo i ringraziamenti a Marcella Ermini che da grande professionista ha curato la messa in scena, il silenzio dell’ascolto prestato alla circostanziata presentazione, si fa attesa per l’inizio dello spettacolo: non credo di essere ridondante se ancora una volta sottolineo quanto lo spettacolo in questione, crei aspettative di natura emozionale.
Potere del teatro in tutte le sue forme: il coinvolgimento di chi assiste!
La rappresentazione si sviluppa in vari “quadri”, come singoli, brevi documentari che, con pochi elementi scenici e buona musica di sottofondo, mettono in risalto questo o quell’aspetto del problema “alcolismo”.
Non mancano autoironia, storie di vita, sane risate e qualche inceppo nella recitazione che evidenzia l’aspetto principale di questo “teatro/verità”!
Il finale è riassumibile nel “RESTIAMO UMANI”: resilienza reiterata da tutti i protagonisti e OGGI quanto mai attuale.
Al termine nessuno di noi spettatori si alza: si aspetta un proseguo. L’ora di spettacolo è volata!
Ringrazio Francesca e Riccardo per questa perla ma non posso fare a meno di rivolgermi all’educatrice Caterina, che sottolinea quanto ha ricevuto da questa esperienza laboratoriale; Costantino Gradilone che, in qualità di responsabile, pone l’accento sul “teatro non teatro” veicolo di formazione e crescita; Marcella Ermini che evidenzia la carica affettiva che ha caratterizzato questa pièce, comunque condotta secondo i canoni dell’autentica “regia teatrale”.
Ovviamente non mancano i ringraziamenti a loro, i “Faltonauti”, che ci hanno fatto respirare aria di vita vissuta e desiderio di umanità, quella vera, quella che genera conoscenza, unione, partecipazione.
RESTIAMO UMANI dunque.
Tutti: dai potenti sui troni ai semplici che percorrono questa Terra.
Maria Cristina Rabatti
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 14 gennaio 2020