facebook
twitter
pinterest
Contatti: [email protected]
  • Home
  • Le news dal palco
    • Eventi e stagioni
    • Calendario spettacoli
    • Recensioni
    • DEL
      • Interviste
      • Konocchio critico
      • Le rubriche
  • Teatro in Mugello
    • Le compagnie
    • Corsi e formazione
    • Le sale mugellane
    • DEL
      • Gli attori
      • Le maestranze e i service
      • I registi
  • Diario del Bardo
  • Le rubriche
  • Archivio
  • Chi siamo
    • Non Faremo Molto Rumore per Nulla
    • Il Filo del Mugello
    • Contatti

“Phoebus Kartell” ti accende più di una lampadina

Posted On 13 Gen 2019
By : Matteo Cecchini
Comment: 0
Tag: Danilo Nucci, Phoebus Kartell, Stagione Barberino, Teatro Corsini

BARBERINO DI MUGELLO – Ho troppe cose da dire su questo spettacolo visto ieri al Corsini, nella messa in scena di Servomuto Teatro di Milano, e se voglio stare in uno spazio tollerabile devo essere per forza sintetico.
Il testo è originale. Trae spunto dalla vicenda del primo cartello su scala planetaria, posto in essere negli anni ’20, da tutti i produttori di lampadine per proteggere le loro quote di mercato e i loro profitti agendo, da un lato accorciando la vita delle loro lampadine per garantire la tenuta della domanda del loro prodotto e dall’altra, ostacolando con ogni mezzo lo sviluppo della nuova tecnologia che tendeva a sostituire il tungsteno con il carbonio, rendendo più lunga la vita della lampadina stessa.
E’ un piccolo manuale di economia che spiega meglio di molti trattati le distorsioni del capitalismo e di come le nostre società, i consumatori, oggi come ieri, siano vittime inconsapevoli di colossali truffe sapientemente concertate da poteri occulti. Per questo, la vicenda ti proietta rapidamente nei nostri giorni.

Lo stile di scrittura e le scelte operate nella messa in scena sono state altre piacevoli sorprese.
Fino dalle prime battute ho avuto la netta sensazione di assistere a un’opera di Brecht che mi manca da qualche decennio, dai tempi eroici di Strehler e del Piccolo di Milano. La volontà di ripercorrere quello stile è risultata ancora più evidente nell’utilizzo di pezzi cantati, tratti da opere dello stesso autore. L’uso del “grottesco” nello stile di recitazione è risultato molto gradevole, così come qualche momento di comicità e altre trovate sceniche che in alcuni passaggi mi hanno ricordato anche il teatro di Dario Fo.
Un esempio: la rappresentazione degli operai della fabbrica di lampadine, contraddistinti da numeri, che si chiamano per numero essi stessi, in un quadro che li rappresenta come elementi in movimento di un immaginario macchinario antropomorfo.
Quanto mi piacerebbe rivedere un vero Brecht in teatro: scommetterei sulla sua attualità.

Danilo Nucci
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 gennaio 2019

Previous Story

MARATONA DI NEW YORK

Next Story

La guerra dei Roses, diretto da Filippo Dini

Related Posts

0

INTERVISTA – Teatro, passione e lockdown. Quattro chiacchiere con Ciro Masella

Posted On 06 Ago 2020
, By Irene De Vito
0

RECENSIONE – “Novecento” di Alessandro Baricco a Barberino di Mugello

Posted On 19 Lug 2020
, By Irene De Vito
0

RECENSIONE – Essere o non essere? “Il problema” al Corsini di Barberino

Posted On 03 Mar 2020
, By Caterina Tortoli
0

RECENSIONE – Cercasi urologo romantico!

Posted On 17 Feb 2020
, By Matteo Cecchini

Leave a Reply Annulla risposta

*
*

banner
banner
banner

Calendario Eventi

« Gen 2021 » loading...
L M M G V S D
28
29
30
31
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31

Archivio mensile

© Il Filo 2013 CF/P.IVA 05160370481 - Informazioni sul copyright
Web project by Polimedia - Siti che funzionano