Alessandro Bergonzoni al Teatro Corsini di Barberino con “Sempre sia rodato: 20 prove aperte al chiuso o viceversa”
BARBERINO DI MUGELLO – “Sempre sia rodato: 20 prove aperte al chiuso o viceversa”. Alessandro Bergonzoni, uno dei più originali ed eclettici artisti di teatro in Italia, è in scena mercoledì 29 e giovedì 30 maggio, alle ore 21, al Teatro Corsini di Barberino di Mugello.
Performer dell’assurdo e del nonsense, sperimentatore linguistico ed esploratore del comico, il poliedrico artista bolognese torna sul palco con un testo che in autunno porterà alla messinscena del suo nuovo spettacolo.
“Di cosa si tratta? – scrive Bergonzoni -. Si tratta di trattare: donne e uomini da persone, arte con immaginazione, bambini con effusione, volendo creare il ministero dell’intuizione, spasimando per Tutto e inscenando lunghi circuiti tra palco e platea. E arrivare a Tanto. Ora le “voci in capitolo”, sono quelle che danno corpo (e lo prendono) ai sensi, dell’articolo “Il”. Il mantra (comico spasmodico), Il salto (immortale), Il tutto (compreso, non solo nel senso di capito), Il netto, Il taglio lordo, Il meglio (per uscire dal mero nero e cambiare colore fino al n’ero, a conoscenza, ma non me ne accorgevo), Il soglio,… Mi domando: senza guerra non c’è pace, senza sorti non c’è vita, senza torti non c’è giustizia, senza morti non c’è oltre, senza bocca non c’è parola, senza colpo non c’è pistola, senza ruota non c’è carriola, senza denti non c’è museruola e senza nome non c’è Viola? O viceverso? (Chi sarà il vice del verso se non c’è poesia estrema, movenza esperanta e lingua taranta?) Senza carezza non c’è mano, senza altezza non c’è nano, senza spirito non c’è uomo, senza donna non c’è tuono, senza fulmine non c’è cielo? Non resta che esordire! (Basta divaricare il nostro essere in gamba). Sarò plateale, incursivo incursore in corsivo, maiuscolo e muscolo.
Cercherò tra sbagli, sviste e starfalconi, l’erore, e non sarò corretto, anche se gli erroristi ora son diventati orroristi e non vorrei prendessero piede, per non farci incamminare.
Non resta che farci: farci vivi, farci rispettare, amare, credere senza obbedire né mai combattere. Questione ossessuale e rotica, dobbiamo venire di più: venire ascoltati, venire salvati, capiti, accettati… Ridiamo, ridiamo pure, ma ridiamo pure altri sensi alla “c’realtà”.
Creerolla, in scena, tra una penitenza e un’ incontinenza amorosa, facendo dieci (ri)flessioni ogni volta e anche giri di platea, con volantinaggio, per colmare l’ogni distanza; queste prove ne saran la prova.
Se sembro indietreggiare, tranquilli, è solo rincorsa, per saltare Dalì fino Allah… Dunque? In queste 20 date di “rodeo” mi esibirò proprio con i Dunque partiti da lontano, accompagnati dai Quindi.
Ad accoglierli sul palco e tra il pubblico ci saranno i Finalmente.
A me il grato compito dell’ “esordire in massa”. A voi l’Eccome!
Ps: Questo messaggio pro spettatore si auto completerà, nel giro di qualche città.
Vediamoci lá”.
Fonte: Catalyst
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 24 maggio 2024